giovedì 11 ottobre 2018

ANTROPOLOGIA

                                  HUMAN



Human è un documentario del 2015 , diretto da Yann Arthus - Bertrand.
Il film propone le interviste di 110 persone di tutto il mondo su varie tematiche della vita .
Le interviste si susseguono rapidamente senza lasciare allo spettatore particolari riferimenti visivi sulla provenienza geografica dell' interlocutore .
Tutti parlano nella loro madrelingua su uno sfondo nero , che permette di nascondere eventuali dettagli sull'identità locale delle singole persone e di inserire i sottotitoli.



LA DOMANDA SULLA DIVERSITA'




quando nasce l'antropologia:ANTROPOLOGIA =STUDIO DEL GENERE UMANO

Le prime forme di ANTROPOLOGIA nascono in GRECIA .
Si iniziava ad osservare la diversità tra i modi di vivere dei popoli .
Ma l'antropologia più vicina ai giorni nostri nasce nel quattrocento e nel cinquecento 

gli interrogativi a cui l'antropologia vuole rispondere:





Dopo la scoperta dell'America si iniziarono a porre dei quesiti sugli esseri umani,sulla storia e sulla religione .
Quindi quando essi conquistarono il nuovo mondo si chiesero a riguardo degli indiani d'america :
"sono esseri umani come noi " "dobbiamo convertirli alla nuova fede" "questi esseri hanno un'anima" " sono anch'esse creature di dio"(metà del cinquecento )

l'antropologia oggi :



Gli antropologi studiano sia popolazioni europee che extraeuropee ,studiano i popoli nomadi asiatici , i minatori delle Ande , gli adolescenti delle aree urbane delle città dei paesi economicamente sviluppati .
Inoltre studiano il CONSUMO nei supermercati , le sette religiose ,le imprese , gli ospedali  ,la tossicodipendenza , i media , i conflitti etnici e il traffico di esseri umani.







L'INCONTRO CON L'ALTRO , IL DIVERSO




L'incontro con la diversità ,tra popoli e culture diverse , non è mai stato facile . Per gli europei , in particolare , fu quasi sempre guidato da una supposta superiorità ontologica . Con la scoperta e la conquista del nuovo mondo gli europei si interrogano sulla natura delle popolazioni che incontravano e si domandavano se questi "selvaggi" fossero o meno dotati di un'anima , Cristoforo Colombo ne portò alcuni alla corte dei reali in Spagna :(ZOO UMANI)= donne ,uomini e bambini portati da altri paesi per essere esposti nel mondo occidentale nei circhi (16 -20 sec)  














LA CONTINUA TRASFORMAZIONE DELLE CULTURE 
I CAMBIAMENTI DEI MODELLI : I CONFLITTI GENERAZIONALI 

Incomprensioni e conflitti sono tanto più intensi quanto più rapido è il cambiamento . 
E' evidente che alcune comunità siano state in passato , colpite più di altri dal conflitto intergenerazionale , ad esempio quelle africane del periodo coloniale e a quelle europee della rivoluzione industriale .
In tutti questi casi i conflitti intergenerazionali sono stati molto forti perchè si scontrano visioni del presente e del futuro spesso inconciliabili e in contraddizione tra loro.
   
 LA SELEZIONE DEI MODELLI:

I modelli culturali non sono isole e sono in continua tensione con altri modelli .
La cultura è anche un complesso di MODELLI SELEZIONATI 

I MECCANISMI DELLA SELEZIONE:

La selezione culturale si esercita tanto al fine di accogliere elementi culturali che si coniughino con i modelli in vigore , quanto allo scopo di bloccare l'eventuale intrusione di modelli incompatibili con quelli un atto .
Una possibilità , tanto spesso verificatasi nella storia è cioè che certi modelli vengano imposti , come è avvenuto all'epoca della colonizzazione , per esempio , con la distruzione delle religioni locali e l'obbligo di seguire quella dei dominatori .

(I MECCANISMI DI SELEZIONE DEI MODELLI CULTURALI 


gli elementi che compongono un modello culturale sono selezionati :1)accogliendo gli elementi culturali che si accordano con il modello in vigore in un gruppo 
2)bloccando l'eventuale intrusione di altri modelli incompatibili con quelli presenti nel gruppo 
3)imponendo a un gruppo di posizione subordinata , economicamente o politicamente, il modello del gruppo dominante.)

LE CULTURE COME SISTEMI APERTI O CHIUSI 
Tramite la messa in atto di processi selettivi , le culture rivelano il loro carattere di sistemi aperti e chiusi al tempo stesso .
alcune culture sono più aperte di altre nei confronti dell'alterità ovvero ciò che proviene dall'esterno .

L'IMPORTANZA DELLA CONDIVISIONE DEL MODELLO 
La dimensione comunicativa è fondamentale per qualunque processo di tipo culturale :per essere efficaci i modelli devono essere CONDIVISI .
Essi devono cioè essere riconoscibili da tutti , e quindi comunicabili .

CONDIVISIONE E CODICI CULTURALI 

"Condiviso" vuol dire , dunque , che deve poter essere riconosciuto come facente parte di un sistema comune di significati .

IL RUOLO DEI MODELLI CULTURALI NELL'AGIRE PRATICO : ISTINTI E CULTURA 
Senza modelli culturali gli esseri umani non potrebbero pensare , agire ,in pratica sopravvivere.
Qualunque atto o comportamento umano finalizzato a uno scopo è guidato dai modelli culturali a disposizione . 

IL RUOLO DEI MODELLI NELLE OPERAZIONI MENTALI 

La maggior parte delle operazioni e pratiche compiute dagli esseri umani nella loro vita quotidiana non costituisce un oggetto di riflessione esplicita da parte d chi le compie .

LO STUDIO DELLA CULTURA E LA RICERCA ANTROPOLOGICA
L'IDENTITA' CULTURALE E LE SUE RAGIONI PROFONDE 
Il problema del confine di una cultura è strettamente connesso con quello dell'identità .
Una cultura esiste quando c'è qualcuno che ne afferma l'esistenza .

LE CULTURE COME SISTEMI DI CONNESSIONI 
Gli antropologi studiano alcuni aspetti di una cultura (le relazioni di autorità tra generazioni , la parentela , la concezione della malattia , le emozioni , la religione , il rituale ecc.)
Gli antropologi sono costretti a considerare l'oggetto di studio in relazione  a molti altri della stessa cultura . 

LA PECULIARITA' DELL' ANTROPOLOGIA : VIVERE CON GLI ALTRI , VIVERE COME GLI ALTRI 
Ciò che è davvero peculiare del metodo antropologico , e che lo differenzia da quello delle discipline affini , è che gli antropologi trascorrono molto tempo con le persone sulle quali compiono ricerche , e soprattutto il modo in cui essi trascorrono questo tempo .

IL CONCETTO DI CULTURA 
GLI ANTROPOLOGI HANNO ELABORATO IDEE DIVERSE A PROPOSITO DELLA CULTURA :
1)Per i romantici è il modo di vivere e di pensare di un popolo 
2)Nuove prospettive sono introdotte dagli studiosi inglesi e francesi :
Malinowski , Radcliff-Brown , Durkheim e Mauss
3)Per Tylor è l'insieme di credenze , conoscenze e comportamenti acquisiti dall'uomo in quanto membro della società 
4)Negli anni 50 e 70 del 900 viene considerata in una prospettiva neoevoluzionista ;per Geertz è un insieme di simboli trasmessi da una generazione all'altra .
5)Gli antropologi evoluzionisti rivendicano la supremazia della civiltà occidentale .
6)Per Levi-Strauss è un insieme di segni che si combinano in modi diversi .
7)Nell'antropologia statunitense prevale l'attenzione verso i caratteri specifici di ogni società 
8)Oggi è un concetto sottoposto a revisione critica , mentre gli antropologi cercano di comprendere la globalizzazione . 

LE ORIGINI DEL CONCETTO DI CULTURA IN ANTROPOLOGIA 

Alcune teorie antropologiche e alcune hanno trattato il concetto di cultura 

CULTURA E CIVILTA' NELL'ANTROPOLOGIA INGLESE 
UNA DEFINIZIONE ANTROPOLOGICA DI CULTURA 

La cultura ,o civiltà , intesa nel suo senso etnografico più ampio ,è quell'insieme complesso che include le conoscenze , le credenze ,l'arte , la morale , il diritto , il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall'uomo in quanto membro della società .

LA SCIENZA COME MEZZO DEL PROGRESSO                          L'idea di "progresso ", che gli illuministi avevano adottato per illustrare un ipotetico cammino di crescita culturale e sociale del genere umano, sembrava ora fondersi su fatti concreti : lo sviluppo del capitalismo industriale .

GLI ANTROPOLOGI EVOLUZIONISTI E L'INDIVIDUAZIONE DI STADI DI SVILUPPO DELLA SOCIETA'
Gli antropologi che hanno una certa visione della scienza e del mondo sono chiamati EVOLUZIONISTI .


Un certo modo di leggere la dinamica storica potrebbe essere così riassunto :le leggi che governano l'incremento della produzione materiale e intellettuale della società di oggi sono le stesse che , prima lentamente , poi via via sempre più rapidamente , hanno determinato lo sviluppo delle società passate , quindi il passaggio da uno stadio culturale inferiore a uno stadio superiore .

L'EVOLUZIONE DELLA CULTURA NELL'ANTROPOLOGIA DELL'OTTOCENTO 
I REPERTI ARCHEOLOGICI COME MISURATORI DI PROGRESSO 
Tylor , come molti suoi contemporanei , riteneva che i progressi tecnici fossero l'indice del progresso culturale .

IL PARALLELISMO TRA MATURITA' INTELLETTUALE , ISTITUZIONI E FORME DI PENSIERO


La prospettiva evoluzionista in campo culturale aveva pochi aspetti in comune con l'evoluzionismo biologico affermatosi con il naturalista inglese Charles Darwin e la sua teoria dell'evoluzione delle specie viventi .Molti antropologi aderirono però alle teorie di Darwin , e tra questi vi fu Tylor .









IL CONCETTO DI CULTURA NELL'ANTROPOLOGIA STATUNITENSE 
IL PARTICOLARISMO STORICO  DI FRANZ BOAS 



Boas sosteneva che la storia della cultura non poteva essere trattata in generale , come facevano invece gli evoluzionisti , ma che bisognava studiare ogni cultura nella sua specificità , Boas è infatti conosciuto per quella prospettiva chiamata , appunto , PARTICOLARISMO STORICO .
Boas evitò sempre di dare una definizione del concetto di cultura , ma si battè a lungo per far capire che i fenomeni culturali hanno poco o nulla a che vedere con quelli biologici .

RUTH BENEDICT : LA CULTURA COME " COFIGURAZIONE" 
Per Benedict ogni cultura era diversa da un'altra proprio perchè le idee e i comportamenti , integrandosi l'uno con l'altro , producevano una realtà culturale specifica , assolutamente particolare.
Benedict riprendeva così solo in parte il concetto di cultura di Tylor e recuperava il particolarismo di Boas .

MARGARET MEAD : LE IMPOSIZIONI DELL'EDUCAZIONE SULLA NATURA

Margaret Mead fu un'allieva di Boas , essa cercò di mostrare , studiando l'educazione sessuale dei giovani samoani , che il modella tipico della loro cultura era tale da non fare dell'adolescenza un'età difficile e problematica nè per i ragazzi nè per i loro genitori .
La conclusione di queste ricerche è che la predominanza della cultura sulla natura è netta . 

L'USO POLITICO E ISTITUZIONALE DELL'ANTROPOLOGIA 

Il gruppo di studiosi che si costituì a New York negli anni Trenta-Quaranta del secolo scorso lavorò , infatti , sul rapporto tra cultura e individuo , sviluppando l'idea di Boas secondo cui la cultura doveva riflettersi necessariamente negli individui e  orientarne , di conseguenza , le disposizioni psicologiche .

BOAS E I SUOI ALLIEVI CONTRO IL DARWINISMO SOCIALE 
Boas e i suoi allievi volevano fare della cultura un oggetto di ricerca a sè stante , proprio di una disciplina specifica come l'antropologia culturale .
Secondo questa ideologia le leggi  che regolano la SELEZIONE NATURALE nelle specie animali sono le stesse che governano la selezione sociale . 

MALINOWSKI E LA TEORIA STRUMENTALE DELLA CULTURA 


LA SFORTUNA DEL CONCETTO DI "CULTURA" NELL'ANTROPOLOGIA INGLESE 
Il concetto di cultura fu sopravanzato, in Gran Bretagna , da quello di " struttura sociale " . Gli antropologi britannici si concentrarono infatti sullo studio delle relazioni sociali e su come le società costituissero degli insiemi complessi e integrati

MALINOWSKI E IL PUNTO DI VISTA DELL'INDIGENO 
Manlinowski adottò un nuovo metodo di ricerca .
Egli tentò di afferrare il punto di vista dell'indigeno , il suo rapporto con la vita , di rendersi conto della sua visione del suo mondo . 

LA CULTURA COME "TUTTO INTEGRALE " E "APPARATO STRUMENTALE" 
Lo studioso definisce la cultura come il tutto integrale consistente degli strumenti e dei beni di consumo , delle idee e delle arti  , delle credenze e dei costumi.
Si tratta di un' idea della cultura come APPARATO STRUMENTALE in quanto questa consiste , per Malinowski , in una serie di risposte alle necessità imposte dall'adattamento all'ambiente .





    










                                                       

domenica 7 ottobre 2018

PEDAGOGIA

                      MAESTRI E ALLIEVI

LEZIONI E DISPUTE:
l'importanza della lettura :



Il fulcro dello studio e ell'insegnamento era costituito dalla "LETTURA" e dalla "DISPUTA" che costituì il carattere specifico di quel METODO SCOLASTICO .
La lettura era l'attività principale di apprendimento .
Il sapere e la sua trasmissione erano ampiamente legati all'insegnamento orale ma comunque L'ARCHITRAVE DI OGNI DISCIPLINA ERA IL LIBRO .
Per leggere bisognava prima di tutto RICONOSCERE UN'AUTORITA' (enunciati , insiemi di proporzioni .

come si leggeva:




La lettura di un testo era molto complessa :ANALISI DELLA STRUTTURA DEL TESTO , SUDDIVISIONE IN PARTI RIDOTTI AD ENUNCIATI E METTERE IN LUCE LA STRUTTURA GRAMMATICALE .
Sono state poi individuate LE 3 FORME DI LETTURA:ad opera del docente (leggo il libro per gli studenti ), ad opera dello studente(leggo il libro spiegato dal docente) e nello studio personale (leggo il libro da solo).

la disputa:

Il maestro però non aveva solo il compito di insegnare a leggere , ma anche quello di far lezione ,predicare e disputare .
La DISPUTA segnava il passaggio DALL'ARGOMENTAZIONE SULLA BASE DELL' AUTORITA' ALLA DIMOSTRAZIONE PER MEZZO DELLA RAGIONE .
A differenza della lettura , la DISPUTA  si fonda sull'uso della dialettica e quindi sull'impiego della ragione nell'argomentazione e nella determinazione delle soluzioni da adottare .
Si creò un vero e proprio METODO DI INDAGINE E DI INSEGNAMENTO .

le questioni :

La disputa diede origine a un vero e proprio genere argomentativo e didattico , caratterizzato dalla raccolta di QUESTIONI , a sè stanti oppure all'interno di SUMMAE . 
Nella SUMMA THEOLOGIAE DI TOMMASO D'AQUINO , si divide in 4 parti essenziali :
1)la posizione del problema 
2)l'esposizione delle opinioni a favore di quelle contrarie 
3)la soluzione del maestro 
4)la soluzione dei dubbi 

IL MAESTRO E IL SAPERE:
magister e auctorias :



Il ruolo del maestro si evolve ,e questa sua evoluzione è di grande rilevanza .
Egli si collocava in una TRADIZIONE  e la attualizzava ai giovani e per essere utile a essi guardava alla sapienza e alla scienza .
Il fedele e continuo riferimento alla verità fa del maestro quel che egli deve essere.
Il MAGISTER  era auctoritas , che fa crescere nel solco di una cultura condivisa e sperimentata nel tempo degli uomini .

una pedagogia tra dolcezza e severità:

Il maestro doveva saper dosare la DOLCEZZA e LA SEVERITA' ,BENEVOLENZA e RIGORE . 
Nella pedagogia medievale c'era l'uso della PUNIZIONE CORPORALE (non migliora il carattere , anzi lo peggiora ).
Il maestro deve seguire LE INCLINAZIONI DELL'ALUNNO , permettergli di crescere e di svilupparsi , correggendolo e sostenendolo , e valorizzare sempre la sua libertà .
Un altro autorevole esempio del ruolo del maestro si trova nel opera "SIC ET NON" , invita i giovani studenti a trovare LA VERITA' MEDIANTE LA RAGIONE .

il maestro secondo Tommaso d'Aquino :



Tutto questo si collega al MAESTRO INTERIORE , che si sviluppò e completò con Tommaso d'AQUINO .
Egli sostiene , innanzitutto , che gli esseri creati posseggano una CAPACITA' CAUSATIVA 

la posizione di Avicenna :



Secondo Avicenna , il soggetto umano avrebbe un ruolo puramente passivo o di "preparazione" a ricevere le forme che esso gli dona e in questo caso l'azione del maestro è esclusivamente preparatoria e accidentale .

la posizione di Averroè :



Averroè fu un autore arabo .
Egli riteneva che non solo l'intelletto agente , ma anche quello passivo fosse unico e separao e che , pertanto , la SCIENZA e la CONOSCENZA fossero riconducibili a UN'UNICA INTELLIGENZA esterna agli esseri umani , fonte della loro universalità e stabilità . 

la risposta di Tommaso :

Tommaso riteneva che ogni essere umano fosse da considerarsi come SOGGETTO AUTONOMO , con una propria identità individuale .
Egli sceglie una via intermedia che pone nel concorso di cause esterne e interne il fulcro del conoscere .
Il sapere è potenzialmente attivo nell'uomo : si tratta di farlo pasare dalla potenza all'atto .
Ciò può avvenire in 2 modi : attraverso l'azione della ragione e attraverso un aiuto esteriore .
Il docente , infatti , non trasmette il sapere al discepolo , ma conduce ALLA CONOSCENZA .

il rapporto tra maestro e allievo :



Come un uomo può insegnare ad un altro uomo ?
Costui può insegnare in quanto , in forza di una conoscenza già acquisita e attuata , coadiuva il passaggio , che può avvenire solo nel discepolo , dalla CONOSCENZA POTENZIALE ALLA CONOSCENZA ATTUALE . 
Il rapporto pedagogico tra maestro e discepolo è visto da Tommaso sotto l'aspetto del sapere e del PROGRESSO DELLA CONOSCENZA .

IL RUOLO SOCIALE DEL MAGISTER :
da magistri a professores :

Il magister universitario è infatti , uomo di mestiere , cche svolge una professione , nella quale ha competenza ha competenza e autorità e riconosce il legame necessario fra la scienza e l'insegnamento .
Innanzitutto egli aveva la coscienza di un compito , che gli era stato affidato e che doveva esercitare non provvisoriamente , ma come un mestiere .
Insegnare , per lui ,era una PROFESSIONE (DA CUI IL TERMINE PROFESSORES ).  

La nascita della figura dell'intellettuale 
Con l'università nasce l'intellettuale 

UMANESIMO E RINASCIMENTO
Grazie al umanesimo e al rinascimento rifioriscono la vita culturale e le manifestazioni artistico -letterarie , e numerose furono anche le scoperte in diversi ambiti (polvere da sparo ,stampa ,nel 1492 Cristoforo Colombo scoprì il nuovo continente )
Anche in ambito religioso si verificarono dei cambiamenti :nascita delle confessioni protestanti  (Lutero e Calvino ).
Durante questo periodo si ha anche un aumento demografico.


TRATTATI PEDAGOGICI E SCUOLE UMANISTICHE IN ITALIA 
  I PRIMI UMANISTI :
Il movimento umanistico ebbe origine in Italia .
Dalle più significative opere trattatistiche emergono , dunque , questi punti caratteristici :
1)L'idea che l'educazione è legata soprattutto all'azione che fa crescere interiormente il giovane 
2)Lo sviluppo personale auspicato è segnato dall'armonia proporzionata tra intelligenza ed esercizio fisico 
3)educare significa saper attendere e usare con moderazione l'autorità ;
4)le discipline più educative sono quelle che introducono alla lettura e alla riflessione 
5)l'educazione letteraria non è mai disgiunta da quella etica e religiosa;
6)il contesto al quale gli autori si rifanno è generalmente quello dei ceti colti e aristocratici. 

UMANISTI ITALIANI ED EUROPEI



pedagogia umanistica:1)educazione come sviluppo armonico dell'essere umano
2)studio dei classici greci e latini 
3)importanza di senso estetico e abilità fisiche 
4)istituzione delle scuole convitto 

La scuola come centro di cultura letteraria e di vita civile
Un primo e importante contributo della cultura umanistica alla storia pedagogica è legato alla nuova concezione e organizzazione della scuola . 
Si trattava della ripresa di contenuti culturali e pratiche pedagogiche le cui radici sono individuabili in autori come Platone , Cicerone , Agostino e Quintiliano . Nel 1416 Poggio Bracciolini scoprì il testo complesso di Quintiliano.
Un motivo di debolezza dell'umanesimo pedagogico fu il suo elitarismo che impedì agli ideali educativi di questo movimento di penetrare nella società . 
Ancor più decisivo fu l'atteggiamento degli intellettuali umanistici di fronte ai loro allievi rispetto ai quali assunsero volentieri i maestri .
La storia delle istituzioni scolastiche e formative tra il medioevo e la modernità può essere letta come passaggio da un sistema universitario a uno fondato sull'organizzazione di moderni collegi di carattere residenziale . 

verso il rinascimento : gli umanisti di seconda generazione 



dalla metà del quindicesimo secolo ci fu una seconda generazione di maestri che ebbero una sensibilità verso tematiche strettamente legate alla vita sociale del tempo. 

pedagogia e riforme religiose










riforma protestante e umanesimo :
La riforma protestante si intreccia , a partire dai primi decenni del 500, con il movimento di idee umanistico- rinascimentale .

La scuola di Vittorino da Feltre


Tra i fondatori dei convitti rinascimentali il più celebre fu quella di Vittorino da Feltre .Questa scuola era piena di gioia e amore e veniva definita per questo "Zoiosa".
Qui venivano impartiti i valori della bellezza e della cultura , del corpo e dello spirito .
Anche la formazione culturale era pensata alargo spettro . 
Lo era perciò connotato dalla verità di argomenti e discipline insegnati .
Sotto molti aspetti , Vittorino ha rappresentato nella sua storiografia pedagogica il culmine dell'ideale educativo .


Leon battista Alberti e l'educazione familiare


Leon battista Alberti si dedicò al ambito della famiglia , scrivendo un libro a riguardo. Tra i temi c'è principalmente quello dell'educazione che deve impartire il genitore , celebrando la virtù pratica ..
Il suo trattato è in volgare .
Al centro del discorso pedagogico di Alberti c'è l'autorevolezza dei genitori , soprattutto del padre .

Baldassarre Castiglione e la formazione dell'uomo di corte 


Baldassarre Castiglione fu autore di un trattato sulla vita di corte in cui riportò tutte le regole che un uomo doveva seguire per essere definito di corte .  

I focolai umanistici europei 


In questo periodo c'erano dei focolai umanistici minori , come ad esempio il movimento dei fratelli della vita comune .
Ebbero un peso non indifferente nel rinnovamento nelle forme di educazione nell'Europa settentrionale.
Uomini come Geert Groote , fondatore di questa associazione e Tommaso da Kempis sono testimonianza di un rinnovamento religioso .

Erasmo da Rottendarm : il sapere congiunto alla normalità 


Il contesto riformatore che si radicalizza sul finire del quattrocento nell'Europa del nord è lo sfondo sul quale si forma il pensiero de grande umanista Erasmo da Rottendamrm , che dedicò vari scritti di rilievo alò problema dell'educazione e del rinnovamento .
Nella sua opera "elogio alla follia"emerge il suo ideale morale e culturale , imponendo una sobrietà e semplicità spirituale .
In campo educativo fu sostenitore dell'ideale umanistico , a cui diede un'espressione compiuta sostenendo uno lo studio dei classici come base di cultura , la mitezza del rapporto tra maestro e allievi , l'importanza dei fattori psicologici nella formazione della personalità .
Nel " per una libera educazione " , scritto nel 1529 emerge il suo ideale di apprendimento giocoso , graduale e confacente alla naturale inclinazione dell allievo .

Juan Luis Vives e la scoperta dell'educazione popolare

Juan Luis Vives fu sostenitore generoso di un'educazione popolare.
Lo stesso spirito innovatore è manifesto nell'attenzione riservata all'educazione delle donne .Egli elaborava un curriculum scolastico , in cui scriveva tutto ciò che una persona doveva studiare. 
Egli prestava attenzione all'età mentale dell'allievo e quindi ai suoi bisogni .

Rabelais e Montaigne


La polemica contro la cultura tradizionale , di retaggio medievale , è sostenuta in Rabelais della condivisione che nell'educazione e nell'insegnamento occorra accordarle maggiore libertà possibile all'allievo , confidando nelle sue risorse e proponendo una visione basata sull'esperienza diretta.